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Pino Maddaloni a Caserta

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Si è tenuto lo scorso 16 gennaio un incontro con Pino Maddaloni organizzato dai nostri soci Luciano De Luca e Raffaele Ciccarelli. Pubblichiamo qui sotto il resoconto.

Continua ad accogliere personaggi di prestigio del mondo dello sport, di quelli veri, il Liceo “Manzoni” di Caserta, guidato dalla Preside Adele Vairo. Facendo propria la mission di portare ai giovani quelli che sono i veri valori sportivi, attraverso il lavoro del Dipartimento di Scienze Motorie e Sportive guidato dal prof. Antimo Nero con la collaborazione della Società Italiana di Storia dello Sport delegazione di Caserta, giovedì 16 ospite dell’Aula Magna è stato Pino Maddaloni, judoka, medaglia d’oro ai giochi di Sidney 2000. Intensa, a tratti anche coinvolgente emotivamente, commovente, la testimonianza del ragazzo di Scampia che ha saputo riscattarsi, anzi, ha fatto proprio del contesto difficile dove viveva, e vive, la forza propulsiva per ribellarsi al destino difficile e costruirsi una strada luminosa verso il successo, “step by step”, come sottolineato più volte da lui stesso e come è  insegnamento del suo stesso sport, che insegna la “via della cedevolezza”.

Con la moderazione del prof. Luciano De Luca delegato Siss Caserta, dopo i saluti di rito della Dirigente Scolastica Vairo, la parola è passata brevemente a Raffaele Ciccarelli, delegato regionale della Siss, che ha fornito alcuni cenni storici sulla disciplina e sullo stesso Maddaloni, e al prof. Roberto Fiorillo, già preparatore atletico professionista di varie squadre di Serie A e docente di Scienze Motorie e Sportive del Liceo Manzoni, il quale ha illustrato l’importanza della preparazione atletica negli sportivi. Dopo la ribalta è stata tutta per lui, il simbolo della Napoli migliore che, raccontando scampoli della sua stessa vita, emozionandosi alle immagini della sua vittoria olimpica, notevoli sono stati i messaggi trasmessi all’attenta platea.

Tra le altre, hanno colpito le parole del padre, che nel documentario ha detto che le lacrime del figlio sul podio olimpico erano quelle di tutta una città ferita e vogliosa di riscatto; oppure quanto ha sottolineato lo stesso Pino, che bisogna sempre andare oltre i propri limiti, che il vero campione è chi riesce a rispettare i valori dello sport, e che egli considera migliori amici tutti i suoi avversari, proprio perché gli hanno permesso di andare oltre i suoi limiti. La bella giornata di sport si è conclusa con le domande degli studenti, che hanno mostrato attenzione con quesiti anche profondi, apprezzati dal campione di Scampia.

                                                                                                         R. Ciccarelli

Seminari SISSCO 2020 – “L’Italia e il calcio: prospettive storiografiche” – Call for presentation

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Italy's national soccer team poses with the World Cup trophy after beating Hungary 4-2 in the World Cup final, 19 June 1938 in Colombes, in the suburbs of Paris.(Standing from L : Amadeo Biavati (4th L), coach Vittorio Pozzo holding the trophy, Silvio Piola, Giovanni Ferrari, Gino Colaussi; first row, from L : Ugo Locatelli, Giuseppe Meazza, Alfredo Foni, Pietro Serantoni, Aldo Olivieri, Pietro Rava and Michele Andreolo) (Photo credit should read STAFF/AFP/Getty Images)

E’ possibile fino al 15 gennaio (prorogato!) presentare le proprie candidature per i seminari SISSCO 2020 relativi alla storia del calcio, di cui sono promotori i nostri soci Eleonora Belloni, Claudio Mancuso, Marco Pignotti, Nicola Sbetti e Lorenzo Venuti.

Puoi cliccare qui per Call for presentation

 

Segnalazione pubblicazione: “Società Podistica Lazio 1900-1926. Ideali sportivi olimpici unitari romani e biancocelesti” di Marco Impiglia

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E’ edito dalla S.S.Lazio Generale il nuovo volume del nostro socio Marco Impiglia, che esce a tiratura limitata ed è dedicato alla nascita e ai primi anni di vita della società sportiva della società podistica Lazio.

 

Siss patrocina il seminario “Oltre la linea di meta. Il rugby fra politica e identità culturali” al Museo delle Civiltà di Roma

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Nell’ambito del progetto di ricerca “Lo sport museo del mondo” e in concomitanza con la mostra “I guerrieri del Pacifico. Storie di rugby, tatuaggi e spacca-teste”, la SISS patrocina  un seminario promosso dal Museo delle Civiltà dal titolo “Oltre la linea di meta. Il rugby fra politica e identità culturali”, a cura del nostro socio Claudio Mancuso (responsabile scientifico del progetto e funzionario del Museo delle Civiltà).
L’incontro, che avrà luogo il 3 dicembre 2019 a partire dalle ore 16.30 presso la sala conferenze del Museo preistorico etnografico “L. Pigorini”, analizzerà le modalità attraverso cui lo sport della palla ovale ha assunto una fondamentale funzione culturale e identitaria in vari contesti sociali e storici, diventando, in alcuni casi, un vero e proprio strumento di azione politica.
Animeranno il dibattito e si confronteranno su questi temi: Carmela Lalli (assessore ai Diritti alla Scuola Crescita Culturale, Turismo e Sport del IX Municipio di Roma), Anna Basile (ex rugbista) e il nostro socio Alessandro Mastroluca. La conferenza, inoltre, sarà arricchita dalla partecipazione straordinaria di una leggenda del rugby italiano, ovvero Andrea Lo Cicero, che ci fornirà la preziosa testimonianza di una vita dedicata alla palla ovale, e con cui dialogheremo sull’importanza dello sport quale fattore identitario e di crescita culturale.
Per ulteriori informazioni sull’evento è disponibile il seguente contatto: claudio.mancuso@beniculturali.it.

 

La Storia del Sud sportivo alla Grande Guerra fa tappa al Liceo Manzoni di Caserta

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Lo scorso 20 novembre si è tenuto presso il Liceo Manzoni di Caserta la presentazione del volume “Sport e Grande Guerra. Il contributo del Sud”. Ecco il resoconto del nostro socio Luciano de Luca.

Nella giornata di cultura sportiva mercoledì 20 novembre, presso il Liceo Alessandro Manzoni sede della Delegazione della Società Italiana di Storia dello Sport, a due anni dal
Seminario Internazionale Sport e Grande Guerra. Il contributo del Sud. Caserta 5-6
ottobre 2017 si è tenuta un’altra presentazione dei suoi Atti (a cura di Angela Teja,
Donato Tamblé e Luciano De Luca). Dopo Trieste, Aversa, Roma, il volume è
approdato a Caserta di fronte ad autorità civili e militari, con un pubblico di studenti
attenti e interessati alla tematica trattata. Un evento davvero inedito e quasi inesplorato
per gli alunni delle classi quinte che per la prima volta hanno comparato l’evento tragico
della Grande Guerra e il fenomeno gioioso dello Sport.
A tener desta l’attenzione è stato il maggiore Emanuele Di Muro dell’Ufficio Storico
dello Stato Maggiore Esercito e socio della Siss, che ha ricordato l’importanza
dell’origine dell’addestramento ginnico militare e l’affermazione dello sport durante il
Primo conflitto mondiale. Anche il Sud d’Italia come il Nord non era immune dalla
pratica dello sport e della ginnastica, tanto che fu costruita la prima palestra portatile
nella città di Campobasso. Inoltre ha affermato che ancora oggi l’Educazione fisica e
sportiva ha un ruolo centrale nell’addestramento del soldato. La parola è quindi passata
al consigliere Nazionale del Nastro Azzurro professor Rocco Galasso, curatore per
questo Istituto che ha realizzato la mostra “Azzurro che Valore”, di questi cimeli sono
stati esposti in sala catturando l’attenzione del pubblico. Nel suo intervento il prof.
Galasso ha posto l’accento sul contributo di calciatori che si sono immolati in difesa
della Patria, tra questi il sottotenente Teodoro Capocci di Lioni (AV) giocatore del
Napoli Foot Ball club.
Il delegato Regionale Siss Raffaele Ciccarelli che ha chiuso la prima parte della
giornata, ha raccontato il fervore degli atleti di canotaggio del “Real Circolo Canottieri
Italia” di Napoli, i quali, oltre a dimostrare di essere capaci nelle imprese sportive, furono
in grado di essere anche degli eroi sui campi di battaglia, pagando un triste tributo alla
guerra.
A introdurre i lavori della giornata di studio era stata la Dirigente scolastica professoressa
Adele Vairo, dopo i saluti iniziali, la Preside con grande dinamismo aveva avvalorato il
lavoro scientifico del volume, da destinare non solo agli insegnanti del Dipartimento di
Scienze Motorie e Sportive ma anche a quelli del Dipartimento di Filosofia e Storia come
strumento di interdisciplinarietà utile agli studenti del Liceo Scientifico a Potenziamento Sportivo. Inoltre, ha aggiunto che la storia dello sport è una materia trasversale che coinvolge più discipline, e proprio dal suo insegnamento nelle scuole si potrebbero trarre veri e propri “frutti civili”, utili per la formazione dei futuri cittadini.
L’assessore del Comune di Caserta con delega al Patrimonio ordinario e storico; Impianti Sportivi e attuazione delle Politiche Comunitarie architetto Alessandro Pontillo, è intervenuto in rappresentanza del Sindaco Carlo Marino portando i suoi saluti, l’Architetto nel suo contributo ha fatto un’esperta introduzione storica.
Il presidente del Rotary club “Luigi Vanvitelli”, che tanta parte aveva avuto nell’organizzazione del Seminario dottor Bruno Giannico nel suo discorso, sosteneva che lo sport sia l’elemento centrale della società, e la Grande Guerra sarebbe un punto di partenza di questo fenomeno sociale.
Nella seconda parte della mattinata, il direttore del Dipartimento dei beni culturali sportivi della Siss professoressa Angela Teja ha letto il saluto del presidente del Centro Studi Sports’ Records e vice Presidente della Società Italiana di Storia Militare, professor Donato Tamblé, il quale ha fatto riferimento all’importanza delle fonti e alla necessità della loro salvaguardia, ma anche della loro compiuta identificazione e valorizzazione. Nel suo scritto il Prof. Tamblé ha evidenziato che gli Atti di Caserta hanno voluto colmare la scarsezza di lavori sull’esordio dello sport nel Meridione e che questa ricerca non vuole essere un punto d’arrivo, ma un punto di partenza per nuovi studi.
La prof.ssa Teja ha quindi affermato come la storia dello sport possa essere lo strumento più adatto agli studenti per avvicinarli alla grande storia quella della Grande Guerra, perché il linguaggio sportivo si avvicina di più ai giovani e può rendere l’idea che lo sport possa essere un bene culturale a tutto tondo.
A concludere i lavori è stato il docente di Scienze Motorie e Sportive del Liceo Manzoni e Delegato della Società Italiana di Storia dello Sport di Caserta professor Luciano De Luca, organizzatore della giornata di studio, che ha portato i saluti del Presidente della SISS nonché Rettore della Lumsa, professor Francesco Bonini e i saluti del presidente della Società Italiana di Storia Militare professor Virgilio Ilari. Il prof. De Luca, oltre a moderare l’incontro, ha illustrato le immagini proiettate a commento silenzioso dei Giochi di Joinville, meglio conosciuti come le Olimpiadi militari del 1919 ricordandone il centenario.
Poi ha ricordato alcuni eroi della Campania, che si sono distinti nella Prima Guerra mondiale, tra questi: Oreste Salomone primo pilota aviatore a ricevere la medaglia d’oro a Valor Militare, e il napoletano Armando Diaz che, prima di essere stato un grande generale, era stato anche un valido atleta ginnasta, allievo del maestro di ginnastica Alessandro La Pegna le cui origini sono della Provincia di Terra di Lavoro. Ha infine ricordato che gli Atti sono stati dedicati a Ferdinando Abbondati, capostipite della scuola casertana di ginnastica, perché studenti e studiosi possano ricordarne il nome e la storia.
È stato inoltre presente all’incontro del Liceo Manzoni l’atleta del Gruppo Sportivo Esercito il pugile Raffaele Di Serio medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo 2018, che nel suo gradito intervento ha affermato che per ottenere buoni risultati bisogna fare dei grandi sacrifici, e ha espresso grande riconoscenza all’Esercito senza il quale non riuscirebbe ad allenarsi in vista delle prossime Olimpiadi di Tokio 2020.
Viva riconoscenza è stata inoltre espressa al direttore di Dipartimento di Scienze Motorie e Sportive professor Antimo Nero per la sua preziosa collaborazione alla riuscita dell’evento.
In sala erano presenti anche il colonnello Giampiero Bisanti e il primo maresciallo Felice Toscano dell’Ottavo Reggimento Bersaglieri di Caserta venuti in rappresentanza del generale Domenico Ciotti. La presenza delle Fiamme Cremisi ha sempre testimoniato l’azione e l’essenza fisica per l’eccellenza delle truppe, che ancor oggi partecipano a missioni umanitarie di “Stabilizzazione e Ricostruzione”. Lo sport è sempre stato fonte di addestramento per i soldati e di conquista di alti valori umani.
I lavori si sono conclusi con le note de “O’surdato nnammurato” cantata da Anna Magnani nel film “La sciantosa” di Alfredo Giannetti, una delle canzoni più cantate dai soldati durante la Grande Guerra.

Siss patrocina il Corso di Formazione “Lo sport e la storia” a Vercelli

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Siss ha concesso il suo patrocinio al Corso di Formazione “Lo sport e la storia” organizzato dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia. Interverranno con lezioni i nostri soci onorari Daniele Marchesini e Stefano Pivato e i nostri soci Paul Dietschy e Nicola Sbetti.

Qui unito il programma: programma corso Sport e storia

Segnalazione pubblicazione: “La rivoluzione del corpo. Le italiane e lo sport dalla “signorina Pedani” a Ondina Valla ” di Sergio Giuntini

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E’ uscito nella collana intitolata “Il Podio” dell’editrice Aracne, dedicata alla storia e alla cultura interdisciplinare dello sport, il nuovo volume del vicepresidente SISS Sergio Giuntini e dedicato allo sport femminile italiano in età contemporanea.
Seppur frenata dai pregiudizi e dal maschilismo, tra il XIX e il XX secolo la “rivoluzione del corpo” delle donne proseguì inarrestabile. Lo sport femminile s’insediò dapprima all’interno del mondo aristocratico (equitazione, alpinismo, tennis), per poi contagiare la borghesia (ginnastica, nuoto, scherma, motorismo) e infine il “Quinto Stato” (ciclismo, podismo, football, basket). Da tale fenomeno di emancipazione emersero le “pioniere” dello sport femminile italiano (Maria Cleofe Pellegrini, Anna Bohm, Amelia Cavalieri Mazzucchetti, Ernesta Dal Co, Ida Nomi Venerosi Pesciolini, Olga Bonaretti, Anita Podestà Vivarelli, Matilde Candiani, Marina Zanetti) e le sue prime “eroine” in ambito agonistico (Maria Forzani, Alessandrina Maffi, Adelina Vigo, Maria Piantanida, Andreina Sacco, Vittorina Vivenza, Lina Banzi, Alfonsina Strada, Rosetta Gagliardi, Rosetta Boccalini, Vittorina Sambri). Tali esperienze culminarono nella fondazione della Federazione Italiana di Atletica Femminile (1923). Il volume ripercorre questo processo nei suoi risvolti politici, culturali e sociali fino al periodo del regime fascista, il quale, con le sue strategie femminili applicate allo sport, costituisce una metafora dei limiti storici — molti dei quali tuttora evidenti — manifestati in questo campo dal Paese.

La storia del calcio ai Cantieri SISSCO 2019

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Nell’ambito della decima edizione dei Cantieri di storia SISSCO, che si sono tenuti dal 18 al 20 settembre 2019 presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, sono stati proposti due panel sulla storia del calcio.

Il primo, dedicato agli attori e alle istituzioni della storia del calcio italiano (coordinatore il nostro socio Riccardo Brizzi, discussant Daniele Bardelli),  ha costituito un’occasione per fare il punto della situazione sulla storiografia del calcio in Italia e per proporre ricerche innovative su diverse articolazioni del mondo calcistico (nello specifico: la Federcalcio, i calciatori, gli arbitri, i tifosi e i media) con l’obiettivo di avviare un rilancio degli studi storici in questo ambito e favorire così un dialogo con la principale storiografia internazionale. Sono intervenuti i nostri soci Enrico Landoni (Con il movimento arbitrale ai vertici del calcio internazionale. Il contributo dell’AIA all’affermazione della scuola italiana), Nicola Sbetti (La nascita della Figc repubblicana fra continuità e discontinuità), Alberto Molinari (Le origini dell’Associazione calciatori e le trasformazioni del calcio italiano) e Gianni Silei (Stampa, calcio e tifo violento in Europa: tra sensazionalismo e retorica emozionale 1974-1985).

Nel secondo panel, intitolato “Provinciali di lusso. Politica, passioni, icone del calcio nel secondo dopoguerra” (coordinatore Fulvio Conti, discussant Nicola Sbetti), sono stati affrontati alcuni casi di squadre provinciali attraverso ricostruzioni che hanno messo in luce il loro legame con i contesti politici, sociali, economici locali, la rilevanza delle appartenenze territoriali, i multiformi usi pubblici della vita di una società calcistica e il contributo originale che questo approccio può dare alla storiografia del calcio italiano. Le relazioni sono state presentate da Marco Pignotti (Affermazione sociale e fidelizzazione territoriale: l’uso pubblico dei club), Lorenzo Venuti (“Dobbiamo fare come ha fatto il Vasas nel calcio”. Calcio e partito comunista ungherese prima della Repubblica popolare 1946-1948), Massimo Baioni (Una regione alla ribalta. Il Cagliari campione d’Italia), Alfonso Venturini (Fra calcio e identificazione: la Pistoiese e l’Unione Valdinievole).

VIII Convegno Nazionale SISS – Novi Ligure

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Un resoconto del Convegno Nazionale 2019 nelle parole del nostro socio Erminio Fonzo.

L’VIII convegno della Siss, dedicato a Fausto Coppi e la storia del ciclismo italiano, si è tenuto il 18 e 19 ottobre presso il Museo dei campionissimi di Novi Ligure. Il convegno ha portato all’attenzione del pubblico aspetti poco studiati della storia del ciclismo, esaminandoli con approccio scientifico, anche in considerazione del fatto che, nonostante siano stati pubblicati numerosi libri sulle corse in bicicletta, frequentemente prevale un’impostazione cronachistica o celebrativa. Con il Convegno, tuttavia, la Siss ha voluto rendere omaggio a Fausto Coppi nella ricorrenza del centesimo anniversario della nascita e ha scelto di tenere l’iniziativa a Novi Ligure perché la cittadina è stata una sorta di patria adottiva del campione, nativo della vicina Tortona ma impiegato a Novi, come garzone di salumeria, negli anni giovanili.

Il Museo dei campionissimi, che propone una ricca esposizione di cimeli e fotografie sulle figure di Coppi e di Costante Girardengo e diverse sezioni sulla storia della bicicletta, si è rivelato una cornice particolarmente adatta per discutere di ciclismo. Tra il pubblico, insieme agli studiosi di storia dello sport, erano presenti gli studenti del Liceo E. Amaldi di Novi Ligure.

Il convegno è stato introdotto dalla keynote speech di Stefano Pivato, che ha voluto affrontare un tema inusuale: come la storia di Coppi e del ciclismo italiano è stata raccontata, nel corso degli anni, dai cantastorie. La relazione ha sottolineato la popolarità dello sport della bicicletta, che fino ad almeno gli anni ’50 è stata la disciplina più seguita dal pubblico, con conseguente culto degli atleti più famosi.

In seguito la discussione si è concentrata su alcuni aspetti poco noti della vicenda di Fausto Coppi, attraverso le relazioni di Pierpaolo Naccarella, Vincenzo Pennone ed Erminio Fonzo, coordinati da Nicola Sbetti. Si è discusso del ritratto di Coppi proposto dal periodico “Il Pioniere” negli anni ’50; della partecipazione al Giro delle Due Sicilie; della politicizzazione del corridore operata dal fascismo ai tempi del Giro d’Italia del 1940.

In una successiva keynote speech, Sergio Giuntini ha proposto il tema del «Coppi comunista», esaminando in che modo il ciclista è stato presentato dalla stampa vicina al Pci durante la «guerra civile fredda» che ha caratterizzato l’Italia dopo la seconda guerra mondiale. Ne è scaturita una riflessione sull’uso politico, a tratti strumentale, della figura di Coppi, anche in opposizione al cattolico Bartali.

Nella sessione seguente, i relatori Matteo Monaco, Elio Frescani e Paolo Carelli hanno analizzato il ruolo dei media e la narrazione delle corse in bicicletta, prendendo in esame i cantautori, che, da Paolo Conte a Gino Paoli, hanno dedicato canzoni ad alcuni ciclisti famosi; la rete internet, con il recente portale della Rai “Coppi100”; il cinema, con il Coppi attore, al fianco di altri campioni sportivi, nel celebre film Totò al Giro d’Italia.

In un’altra sessione (relazioni di Paolo Bruschi, Andrea Bacci, Alessandro Mastroluca, Federico Greco e Raffaele Ciccarelli) sono stati discussi temi eterogenei, ma uniti dal filo conduttore di collocare la storia del ciclismo nel più vasto panorama della storia della società italiana: gli albori dell’uso della bicicletta in Italia alla fine dell’Ottocento; la storia di corridori poco noti al grande pubblico, come Vladimiro Panizza e Giancarlo Perini; una rilettura della vicenda di Marco Pantani; le origini del ciclismo femminile, con particolare riferimento al settimanale “Il Ciclismo”; la figura di Alberto Marzaioli inserita nel contesto del ciclismo nel sud Italia.

Nel corso della prima giornata di lavori, inoltre, Paul Dietschy ha proposto una keynote speech sulla «ricezione» della figura di Coppi in Francia, mettendo in luce come il ciclista, nella difficile congiuntura diplomatica dei primi anni del dopoguerra, sia riuscito a entrare nell’immaginario collettivo del pubblico d’Oltralpe senza suscitare ostilità.

La seconda giornata è stata introdotta da Daniele Marchesini con una dettagliata relazione sulla storia della Bianchi e del suo colore, il celeste Bianchi, che ha contraddistinto per anni il mondo delle corse. L’intervento ha messo in luce l’elemento di continuità rappresentato dalla Bianchi nella storia del ciclismo italiano, anche grazie al suo colore inconfondibile: come Bianchi vuol dire in tutto il mondo bicicletta, così il colore azzurro-celeste delle sue biciclette e delle maglie della sua squadra-corse comunica da sempre al pubblico l’appartenenza dei suoi uomini, in un plotone che sempre di più è una congerie di ‘loghi’ invece difficilmente decifrabili.

L’ultima sessione (relazioni di Eleonora Belloni, Deborah Guazzoni, Alberto Molinari e Massimo Pirovano) si è soffermata su altri aspetti della storia della bicicletta: il rapporto, non sempre lineare, tra ciclismo sportivo e uso della bicicletta come mezzo di locomozione; l’esperienza amatoriale dei gruppi Audax; la figura di Giuseppe Ambrosini, uno dei più longevi cronisti delle corse in bicicletta; la lettura del mondo legato al ciclismo come “comunità”, animata da legami di solidarietà ma anche da conflitti interni.

Dalle relazioni presentate nel corso delle due giornate sono scaturite discussioni sulla diffusione del ciclismo sportivo e dell’uso della bicicletta nelle diverse regioni d’Italia, con il permanente «ritardo» del Mezzogiorno; sulla società degli anni ’40 e ’50 e il moralismo che la caratterizzava, in particolare a proposito dello scandalo provocato dalla relazione di Coppi con la «dama bianca»; sul ruolo dello sport nelle relazioni internazionali e su altre questioni. Dal convegno, soprattutto, è emersa la centralità del ciclismo – inteso sia in senso sportivo, sia utilitario – nella storia d’Italia in età contemporanea. È da auspicare, perciò, che la storiografia approfondisca ulteriormente il ruolo della bicicletta e i suoi riflessi sociali, culturali, economici e politici. Il convegno, infatti, non ha preteso di esaurire i temi affrontati dai relatori ma, piuttosto, ha voluto aprire nuove prospettive di ricerca sulla storia del ciclismo e sull’importanza della bicicletta nella società italiana.

A margine dell’iniziativa, sono stati consegnati i premi annuali della Siss, che per il 2019 sono stati attribuiti a Stefano Pivato e Paul Dietschy per la loro recente Storia dello sport italiano, edita da Il Mulino; a Matteo Monaco come ricercatore under 35; ad Angela Teja per l’impegno nella salvaguardia degli archivi sportivi.

Inoltre, è stato presentato in anteprima nazionale il documentario Negri. Sport in the USA, diretto da Francesco Gallo e dedicato alle discriminazioni razziali nello sport negli Stati Uniti.

Erminio Fonzo

Trovate le foto e i video alla nostra pagina facebook.

Consegnati a Novi Ligure i premi SISS 2019

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Nel corso del Congresso di Novi Ligure sono stati consegnati gli annuali premi della Società Italiana di Storia Contemporanea.
Per l’anno 2019 i giurati Fabrizio Felice, Daniele Serapiglia e Vincenzo Pennone hanno deciso di assegnare il premio intitolato a Mario Alighiero Manacorda al libro di Stefano Pivato e Paul Dietschy “Storia dello sport in Italia”, edito da Il Mulino, con la seguente motivazione: “in una stagione florida di libri dedicati alla storia dello sport, l’opera di Stefano Pivato e Paul Dietschy si distingue perché rappresenta la prima sintesi esaustiva dedicata alla storia dello sport con taglio politico e sociale prodotta in Italia: un testo valido per studenti, studiosi e semplici appassionati, che riesce a coinvolegere per il suo semplice e avvincente stile narrativo. Inoltre é il frutto di due studiosi affermati che, parafrasando Walter Benjamin, hanno guardato allo sport come l’angelo dipinto da Paul Klee, che si muoveva con le spalle verso il futuro e lo sguardo rivolto al passato, scrivendo un’opera che, raccontando il passato diventa un ottimo strumento per leggere non solo la vicenda sportiva del presente, ma anche comprendere la nostra società odierna”.

Sergio Giuntini, Deborah Guazzoni e Nicola Sbetti consegnano il premio Manacorda a Stefano Pivato

Il premio “Aldo Capanni”, per la miglior pubblicazione under 35, è invece stato assegnato dalla giuria composta da Eleonora Belloni, Claudio Mancuso e Nicola Sbetti a Matteo Monaco per le sue recenti pubblicazioni: “Il dibattito sul totocalcio ed il suo uso politico“, uscito su «Rivista di Diritto Sportivo» e “Lo sport negli archivi dell’Istituto Sturzo. Il fondo Democrazia Cristiana e il fondo Giulio Andreotti” pubblicato su «Storia dello sport. Rivista di Studi Contemporanei». La motivazione pone in luce l’attività di questo giovane ricercatore: “Con queste due pubblicazioni, Monaco offre un importante contributo allo sviluppo della storia politica dello sport italiano nell’immediato secondo dopoguerra, mettendo in luce con perizia i legami formali e informali fra le istituzioni sportive italiane, il governo e i partiti politici, in particolare la Democrazia Cristiana.

Il premio “Nora Santarelli” invece, riservato a coloro che he si sono distinti nella tutela e valorizzazione dei Beni Culturali Sportivi, è invece stato assegnato dalla giuria composta da Donato Tamblé, Rosalba Catacchio e Gherardo Bonini, ad Angela Teja, “antesignana della salvaguardia degli archivi sportivi sin dagli anni Novanta, propugnatrice della diffusione della cultura archivistica negli ambienti sportivi, ideatrice del progetto SISS “Lo sport negli archivi” e del gruppo di lavoro europeo sugli archivi dello sport, autrice della petizione “call for the safeguarding of sport’s archives” CESH-ICA Spo al Parlamento europeo, promotrice in sede nazionale ed internazionale di numerosi progetti, convegni ed iniziative sugli archivi dello sport, ispettore archivistico onorario MiBACT nel Lazio dal 2011, si è adoperata instancabilmente per la difesa, la buona gestione, la fruibilità, la valorizzazione, delle fonti documentarie per la storia dello sport”.