Nel suggestivo Palazzo dei Trecento, nel cuore di Treviso, si è tenuto negli scorsi 9 e 10 novembre l’annuale convegno della Società Italiana di Storia dello Sport, un’importante occasione di confronto e vivace dibattito fra interessati ed esperti del settore. Filo conduttore dell’appuntamento di quest’anno il rapporto fra donna e sport, un tema in sottotraccia in un universo, quello sportivo, ancora oggi declinato quasi esclusivamente da narrazioni al maschile. Un evento che ha saputo attrarre sinergie e interesse dalla realtà che lo ha ospitato, come dimostra la collaborazione con il Treviso Comic Book e altre istituzioni cittadine.
Dopo i saluti iniziali, portati dalle autorità trevigiane, sono stati premiati i tre autori delle miglior pubblicazioni dello scorso anno: Nicola Sbetti (premio Capanni), con la sua Storia della Coppa del Mondo di calcio (1930-2018), Walter Bernardi (premio Manacorda), con Il caso di Fiorenzo Magni. L’uomo è il campione nell’Italia divisa, e Maria Emanuela Marinelli (premio Santarelli).
In una prima sessione più incentrata su una lettura collettiva del rapporto fra donne e sport, un’efficace cornice introduttiva è stata fornita dal primo intervento, di Antonella Stelitano: Donne e Sport tra diritti e pari opportunità: la leadership femminile nello sport. Un lavoro che ha evidenziato le contraddizioni ancora oggi presenti nel rapporto fra donna e sport e come, a livello gestionale e amministrativo sia ancora molta la disparità rispetto al mondo maschile. È stato poi Andrea Viadotti (Donne e sport nella mia esperienza di manager), a porre l’accento sull’effettiva realtà che circonda un’atleta di alto livello nel mondo contemporaneo, Sofia Goggia. Claudio Mancuso ha riportato l’attenzione sul contesto storico, tratteggiando alcuni passaggi chiave dello sport siciliano, fra Italia liberale e Fascismo (Le donne e lo sport in Sicilia dall’Unità al Fascismo). Sessione chiusa da Enrico Landoni, che ha tratteggiato i contorni di Maria Sacco, figura pioneristica dell’equitazione femminile (Vivere sempre di corsa).
La seconda sessione, più orientata nella rappresentazione della donna nello sport, è stata aperta da Marta Mazza che, sfruttando la ricchissima collezione Salce, ha evidenziato le diverse rappresentazioni della donna sportiva nella pubblicità (Donne e Sport nei manifesti della collezione Salce). La parola è poi passata a Francesco Gallo, che ha riportato l’attenzione sul rapporto fra le prime olimpiadi e le donne (Amsterdam 1928). Gherardo Bonini, ha invece sottolineato l’evoluzione tecnica e di esecuzione degli anelli e parallele ginniche femminili (Anelli, sbarra e parallele nella ginnastica femminile dal 1928-1938), mentre Alessandro Mastroluca ha illustrato le vicende del calcio femminile e delle difficoltà insite nella sua gestione (Un sogno azzurro…in rosa).
La terza sessione del giorno si è invece incentrata su figure emblematiche di grandi atlete, a partire dall’intervento di Roberta Benedetta Casti, basato sulla vita pubblica e privata di Giuseppina Leone (La campionessa Giuseppina Leone). Le grandi atlete della scherma sono state invece al centro dell’interesse di Fabrizio Orsini (La scherma è donna), mentre Raffaele Ciccarelli ha invece nuovamente tratteggiato, in una prospettiva più ampia, il calcio femminile (L’altra faccia di Eupalla).
Il rapporto fra donne e motori è stato invece il focus della seconda giornata di lavori, in particolare attraverso il lavoro di Federico Greco, Donne e motori, storie di automobilismo al femminile, incentrato sulle pionere dell’auto al femminile. Marco Gianni ha invece portato il proprio contributo sulla grande aviatrice Gaby Angelini, campione e poi martire del fascismo (La prima martire dello sport femminile italiano?)
La quinta ed ultima sessione ha visto interventi di più ampio respiro, grazie alla partecipazione di due vere e proprie autorità degli studi dello sport in Italia, Felice Fabrizio e Sergio Giuntini. Il primo nella cornice del rapporto fra Olimpiadi e sport (Cinque cerchi in rosa), mentre il secondo sul più specifico tema dello sport femminile e sinistra politica (Donne, sinistra e sport in Italia).
Conclusioni del convegno affidate al Presidente della SISS, Francesco Bonini che, dopo aver ringraziato Antonella Stelitano per l’impeccabile organizzazione, ha evidenziato l’importanza dell’appuntamento trevigiano, base per riflessioni e spunti di alto rilievo.