Dal graduale assestamento del team organizzativo e scientifico di Siss è nata l’occasione di
studio realizzata a Firenze il 5 di maggio 2012 nella sala gremita di palazzo Rosselli del Turco in borgo Santi Apostoli a Firenze.
Il tema del convegno, ovvero “Sport e identità. Percorsi di storia dello sport” era stato individuato dal nostro Direttivo che aveva seguito le indicazioni di Sergio Giuntini. Queste riguardavano il fatto che le scienze sociali da tempo si stanno occupando di sport e identità e che sia giunto il momento di avvicinarsi gradualmente a questo tema dal punto di vista più squisitamente storico. Dopo aver sentito parlare per più di un anno di unità nazionale da varie visuali e anche dal punto di vista dello sport, è così scaturita l’idea di mettere in evidenza un altro aspetto dell’identità, quello del riconoscersi solidali in singole e diverse comunità. Si è voluto così fare un discorso incentrato sui particolarismi e sulle diversità.
Una nazione che deriva dall’unione di tanti stati in epoca risorgimentale, dove però, fatta
l’Italia, i famosi italiani non li ha fatti nessuno, continuando così a vivere tra mille
individualismi, esperienza ben verificabile anche ai nostri giorni.
Il Convegno del 5 maggio 2012, che dopo l’esperienza di Milano è il secondo Convegno annuale della Siss, è stato dedicato alla memoria di Antonio Ghirelli che è stato nostro socio onorario e che è venuto a mancare proprio nel 2012. Perciò vorremmo iniziare questa raccolta di testi con le parole che lo ricordano scritte da uno dei nostri storici di spicco, Marco Impiglia, del quale pubblichiamo anche un rapido ritratto di Gianni De Magistris, icona sportiva della città di Firenze che ci ha onorato della sua presenza a palazzo Rosselli del Turco, in borgo SS. Apostoli. Sono anche intervenuti Dario Nardella, vicesindaco e assessore allo sport di Firenze, Eugenio Giani, presidente del Coni di Firenze, Fino Fini, direttore del Museo del calcio di Coverciano e Marcello Marchioni della Giunta del Coni nazionale e presidente dell’Assi Giglio rosso.
Gli interventi degli studiosi sono stati numerosi, uniti l’uno all’altro da un fil rouge che si è
dipanato nella riflessione sullo sport quale strumento di identità ma anche come marcatore
di particolarismi, di differenze territoriali o di genere o di ambienti sociali. Questo hanno
dimostrato le relazioni di Felice Fabrizio (Schegge di identità nello sport lombardo del primo
Novecento), Elvis Lucchese (Rugby e “identità veneta”: tre casi di studio), Maria Canella (Sport e stile 150 anni di sport femminile), Silvio Dorigo (Il caso dell’atletica istriano-fiumano-zaratina. 1905-1924), Sergio Giuntini (Sport, identità e regionalismo: la Federazione siciliana degli sports. 1943-1944), Andrea Galluzzo (Il calcio tra antropologia e sociologia), Filippo Giovannelli (La nascita del calcio e l’identificazione con Firenze), Salvatore Finocchiaro (Fra cronaca e storia: il corso “A” dell’Istituto superiore di educazione fisica statale di Roma), Vincenzo Pennone (“Savoia Cavalleria”: uno strumento di identità militare e sportiva), Raffaele Ciccarelli (Il calcio come veicolo di identità e di divisione), M. Mercedes Palandri (Lo sport, una riscoperta per i cattolici nei documenti del Concilio Vaticano II), Francesco Muollo (Lo sport e il problema dell’identificazione sessuale), Umberto Tulli (Lo sport americano e la Guerra Fredda), Nicola Sbetti (La Ryder Cup è il
futuro? Il ruolo simbolico dello sport inglese come riflesso dei grandi disegni della politica estera inglese) e Domenico Elia (L’azione dei Comitati coloniali dell’Istituto nazionale per l’incremento dell’educazione fisica).
II Convegno Nazionale SISS
Sport e identità. Percorsi di storia dello sport
Firenze, Palazzo Rosselli Del Turco
5 maggio 2012