È con profondo dispiacere che apprendiamo della morte di Elio Trifari, vicepresidente della Siss tra il 2010 e il 2015. Come Siss ci stringiamo alla famiglia e ai suoi cari.
A lui e al suo contributo un pensiero della nostra Angela Teja:
“Elio Trifari ha avuto molti incarichi nell’ambito del giornalismo e della scrittura dello sport in Italia. Tra i più celebri certamente quello di vicedirettore della “Gazzetta dello sport” per un ampio periodo che lo ha visto protagonista anche nel settore della ricerca storica applicata allo sport. In questa occasione vorrei far memoria di alcune delle tappe del suo percorso fatto con e per SISS.
Vorrei partire dagli scambi avuti con lui sulla storia antica di cui era appassionato cultore, specie nella ricerca di completezza tra le iscrizioni degli olimpionici secondo Luigi Moretti. Un chiaro riconoscimento nell’antica areté delle radici di quello sport moderno, espressione anche di eccellenza integrale dell’atleta e non solo di record, al cui studio avrebbe dedicato gran parte della sua vita.
Con uguale vivezza ricordo l’aiuto avuto nel dare lustro con la sua presenza al Seminario organizzato sugli archivi di donne sportive (“L’altra metà degli archivi. Archivi di donne sportive”, Roma 15 settembre 2010), occasione nella quale Elio presentò un progetto della Fondazione intitolata a un altro grande del giornalismo sportivo da poco scomparso (2009), Candido Cannavò, Fondazione di cui era il Direttore. Un progetto da lui stesso definito “ambizioso” che riuscì a collocarsi all’interno delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, mostrandosi tra i primi a occuparsi di storia dello sport femminile. In quell’occasione ho avuto l’impressione che venisse fuori non solo la serietà dei suoi studi, di cui riconosceva l’importanza delle fonti, ma anche il suo “essere milanese” convinto, nonostante le origini partenopee. In quell’occasione egli infatti affermò che “pareva necessario inserire in maniera se possibile originale anche Milano in un contesto di celebrazioni che sembravano privilegiare per i centocinquant’anni essenzialmente l’antica e la nuova capitale, Torino e Roma”. Sempre in quella occasione Elio Trifari sottolineò, tra i primi con il suo maestro Candido Cannavò, la mancanza di una ricerca storica “di respiro ampio rivolto al movimento sportivo femminile, che pure ha progressivamente assunto nel nostro Paese ruolo preminente e conquistato il proscenio con protagoniste assolute, a fronte, magari, di problemi tutt’ora irrisolti di piena integrazione, di parità di diritti, nella società e quindi nello sport, a livello femminile” (pp.61-62 degli Atti del Seminario, 2010.) Parole profetiche, che sarebbero rimaste inascoltate per almeno un altro decennio a livello di movimento sportivo nazionale, mentre SISS nel suo piccolo (all’epoca ne sono stata presidente per identico periodo che Elio e ricordo bene quelle vicende) lo seguì e organizzò a Milano, il 24 marzo del 2011 il suo primo convegno nazionale su “Donna e sport nell’Unità d’Italia”. Un convegno che si svolse negli spazi della Mostra “Donna è sport 1861-2011”, presso il Museo del Risorgimento, ospitato dalla Fondazione Candido Cannavò, che avrebbe ancora aiutato SISS nei suoi progetti.
Input frequenti quelli di Elio Trifari all’interno dei Direttivi di SISS, svolti in presenza a Firenze, ai quali non mancò mai di partecipare insieme al “trittico” milanese (con Felice Fabrizio e Sergio Giuntini, i tre nomi non possono essere disgiunti) che con grande impegno collaborò alla messa in forma di un’associazione, la nostra, all’epoca ancora in via di definizione e alla ricerca di un riconoscimento scientifico in ambito sportivo.
Perché, per Elio Trifari, “pensare in Italia alla storia dello sport” doveva voler dire “pensare a SISS”. Ho un ricordo grato di quegli inizi, se pur difficili per il nostro gruppo di studiosi e appassionati di storia dello sport, e per questo anche ricchi di soddisfazione. Un gruppo di studiosi che ora insieme vogliono ricordare il loro amico scomparso, riconoscendogli una guida esperta per i primi passi di SISS nel complesso mondo della comunicazione e della visibilità multimediale.”