One month with Playing Pasts

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Per dare continuità alla collaborazione iniziata con la rivista Playing Pasts, ogni mese la Siss terrà un resoconto dei più significativi articoli pubblicati dalla rivista britannica per permettere di conoscere le pubblicazioni del nostro partner e consultarne gli articoli qualora fossero di interesse per il proprio percorso scientifico, accademico o di ricerca.
In questo mese sulle “pagine” di Playing Pasts sono stati pubblicati sette articoli (ne vedremo cinque nello specifico), uno di questi del nostro socio Marco Giani.

Proprio da questo articolo (diviso in due capitoli) partiamo per il nostro percorso dentro Playing Pasts. Un articolo, quello di Giani, utile strumento per tutti coloro che volessero occuparsi di sport scendendo nei meandri dell’Archivio di Stato di Milano. Il titolo è esemplificativo: Tesori storici dell’Archivio di Stato di Milano. L’articolo è un pratico strumento metodologico per la scoperta dei fondi dell’archivio che trattano di sport, tra questi, evidenzia l’autore, le carte della prefettura che contengono molte storie nascoste su come «gli sportivi, le società sportive, le società e le federazioni sportive si sono interfacciati con i Governi, rappresentati dal Prefetto locale (traduzione
dell’autore)».

Ray Physic ci parla dell’impatto che ebbe la Guerra civile spagnola sullo sport in Catalunya. In particolare il saggio si propone di valutare l’importanza e la natura mutevole dello sport durante il periodo rivoluzionario tra il luglio 1936 e il maggio 1937. I problemi per la stesura del saggio, ci dice l’autore, non sono stati pochi: «la ricerca nel periodo è ostacolata dalla mancanza di documenti esistenti. I registri dei giornali sono spesso incompleti mentre i registri delle riunioni delle commissioni di club esistono solo in forma frammentaria (traduzione dell’autore)». Ma nonostante ciò, grazie agli articoli del “Mundo Deportivo” e ai lavori di pochi accademici, tra cui quello di Xavier Pujadas Martì, di cui il saggio in questione è una diretta estensione, è stato possibile per l’autore di compiere una valutazione della situazione politica e del suo impatto sullo sport in Catalogna.

Per gli studiosi e gli appassionati di atletica leggera la lettura del saggio di Lyam Dier può essere spunto per molteplici argomenti. Tratta, infatti, del conflitto tra nord e sud Inghilterra alla fine del XIX secolo. Utilizzando una ricca bibliografia e documenti del periodo, Dier «richiama l’attenzione sulla divisione filosofica che esisteva tra il Nord e il Sud, come conflitto intersecato con lo sviluppo della politica dell’associazione nazionale e come la NCAA (Northern Counties Athletics Association, NdA) è stata influente nell’amministrazione dell’atletica» in quel conflitto tra Nord e Sud che ha caratterizzato da sempre la vita politica e sociale dell’Inghilterra. Come sostiene lo stesso autore «considerando la prospettiva settentrionale nella storia dell’atletica leggera moderna,
questo capitolo contribuisce a un dibattito molto più ampio sulla regionalizzazione e l’identità inglese, come si riflette nelle discussioni sulle divisioni nord-sud nello sport (traduzione dell’autore)».

Dell’anno che sarà celebre per lo scoppio del Secondo conflitto mondiale parla il saggio di Dejan Zec che ci introduce alla visita della nazionale inglese di calcio in Jugoslavia del mese di maggio, una partita amichevole di calcio che viene considerata dagli storici slavi come il più importante risultato calcistico della nazionale balcanica tra le due guerre. Secondo l’autore, il motivo dell’importanza di questa partita non risale solo al fatto che «la vittoria jugoslava fosse vista come una prova della eccezionale bravura dei calciatori jugoslavi e dell’alto livello del calcio giocato nel paese» bensì per le «dimensioni politiche, economiche, diplomatiche, simboliche e culturali ed è stato importante per entrambe le nazioni, anche se forse non per le stesse ragioni. In tempi turbolenti, colorati dall’ascesa del nazismo e dal presentimento che una fragile pace potesse essere in pericolo mortale, molte persone percepivano una partita di calcio non solo come un evento sportivo ma anche come un atto di amicizia tra le due nazioni (traduzione a cura dell’autore)».

Per concludere il saggio di Dave Day che racconta Una “carriera straordinaria di utilità
pubblica”: il professore di nuoto di Birmingham John Bates. Per comprendere l’importanza del personaggio vissuto nella seconda metà del XIX secolo, occorre comprendere il ruolo sociale degli insegnanti di nuoto in età vittoriana per lo sviluppo dello sport: per dirlo con le parole di Day «L’insegnamento del nuoto era una parte sostanziale delle attività dei professori di nuoto perché l’insegnamento forniva una fonte di reddito regolare, ma ciò che distingueva i professori dagli altri insegnanti di nuoto era l’ampiezza delle loro attività […] In qualità di insegnanti, inventori, promotori e imprenditori, questi uomini si sono assunti la responsabilità del progresso dello sport, poiché il loro successo finanziario dipendeva dalla sua espansione».

Questi i titoli dei due articoli che non si sono commentati in questo breve resoconto:

Mark Evans, La Barnish cup e la collezione Jean Arnold: aiutare a raccontare la storia dell’hockey della Women’s league a Liverpool
Heater Roberts, Il romanzo segreto di Geoffrey e Ida

Sito web di Playing Pasts:https://www.playingpasts.co.uk/

 

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